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Quali sono gli insetti più pericolosi e velenosi in Italia?

Quali sono gli insetti più pericolosi e velenosi in Italia?

Gli insetti sono una classe di animali appartenenti al gruppo degli Arthropoda, il gruppo animale più numeroso, che conta più di un milione di specie, e che è comparso tra le prime forme viventi del pianeta.
Per questi motivi questi organismi hanno da sempre una stretta correlazione con l’uomo.

La caratteristica principale degli insetti è la struttura metamerica, infatti hanno il corpo diviso in tre parti distinte: capo, torace e addome. A queste parti sono associate solitamente sei zampe e appendici come ali e antenne. Gli insetti prediligono le temperature miti, quindi si incontrano maggiormente in estate. Alcuni insetti interagiscono positivamente con l’uomo apportando benefici anche all’ambiente, come avviene con gli insetti impollinatori, altre volte però l’incontro ravvicinato con questi piccoli animaletti può essere pericoloso, perché con le loro punture possono iniettare veleni oppure agenti patogeni come virus, batteri e parassiti.

Ma quali sono i 5 insetti più pericolosi presenti in Italia? Proviamo a stilare una classifica.

Una classifica dei 5 insetti più pericolosi nel nostro paese

Gli insetti pericolosi presenti in Italia non sono moltissimi e non sono pericolosi come i “colleghi” d’oltreoceano, ma quelli a cui fare attenzione sono sicuramente la zanzara, il calabrone, il ragno violino, la malmignatta, il pappataci e la processionaria.

Zanzara

La zanzara è un piccolo insetto appartenente all’ordine dei Ditteri. Ha un corpo allungato e sottile lungo circa 3-10 millimetri. La peculiarità di questo gruppo di insetti è l’apparato buccale di tipo pungente succhiante, che consente di pungere gli animali a sangue caldo per prelevarne il sangue, necessario all’ individuo di sesso femminile per lo sviluppo delle uova.  Le uova vengono deposte sulla superficie dell’acqua, ne deriva che questi insetti prediligono gli ambienti umidi, paludosi, ma anche tutti i posti in cui c’è un ristagno d’acqua. La zanzara punge prevalentemente l’uomo, ma può occasionalmente pungere anche gli animali. La sua puntura non è solo fastidiosa, ma è un importante vettore di infezioni. Le malattie trasmesse dalle zanzare sono trasmesse da batteri, virus, protozoi o elminti, le più conosciute e pericolose sono malaria, febbre gialla, dengue, zika, west nile, chikungunya. Solo la malaria rappresenta una delle principali cause di morte nel continente africano. Per questo una corretta strategia di lotta alle zanzare è fondamentale per arginare un gran numero di malattie anche alle nostre latitudini.

Calabrone

La vespa crabro, meglio nota come calabrone, il più grande vespide europeo, si presenta con colore bruno rossiccio con strisce o macchie gialle, la dimensione varia in base agli individui, tra i 20 e i 25 mm. È un insetto diurno, solitamente non interessato all’uomo, ma se si sente minacciato può diventare aggressivo. Solo le femmine sono dotate di pungiglione.
La puntura del calabrone è molto dolorosa ma solitamente il veleno ha un effetto locale e temporaneo.
Le femmine al momento della puntura liberano dei feromoni che possono richiamare altri calabroni al momento dell’ attacco, e più punture possono diventare più pericolose.
Il veleno può provocare una reazione allergica con conseguente shock anafilattico nei soggetti predisposti.
Oltre al pericolo per l’uomo, i calabroni possono essere pericolosi per le coltivazioni.

Ragno violino e malmignatta

Il ragno violino è uno dei pochi ragni velenosi presenti in Italia, il suo nome deriva dalla forma della caratteristica macchia presente sull’addome. È piuttosto piccolo, ma la sua pericolosità è dovuta al fatto che facilmente lo si può trovare in casa perché non ama le temperature fredde. Può nascondersi dietro mobili, sotto scatole di cartone, in armadi, ripostigli, bagni. Solitamente non attacca l’uomo, ma il suo morso rilascia un veleno citotossico. Inizialmente asintomatico, dopo circa 48 ore il morso può scatenare ulcere necrotiche, febbre, emorragie.

La malmignatta, meglio nota come vedova nera mediterranea, è un ragno che possiede un veleno potenzialmente letale per l’uomo. Il corpo di circa 15 mm si contraddistingue per la presenza di macchie rosse. Vive solitamente dove è presente la macchia mediterranea, in zone aride, spesso tra pietre e muretti. A pungere è solo la femmina, il suo morso è molto doloroso, il veleno iniettato è neurotossico e provoca sintomi come sudorazione, tachicardia, crampi addominali, vomito e diarrea, in rari casi shock anafilattico e morte. I morsi di questi ragni necessitano di un antidoto per evitare effetti letali.

Pappataci

I pappataci, anche detti flebotomi, sono insetti molto presenti nell’area mediterranea. Sono molto simili alle zanzare, ma più piccoli. Le femmine hanno bisogno di sangue per produrre le uova, per questo sono portate a pungere svariati animali ospiti: dall’uomo al cane per finire con roditori, anfibi e uccelli.
La puntura causa arrossamento, prurito, gonfiore come risposta alle sostanze iniettate dall’insetto.
Questi fastidiosi insetti sono conosciuti per essere veicolo di numerosi parassiti, batteri e virus e di malattie infettive sia per l’uomo che per gli animali. La più importante tra queste è la Leishmaniosi, una malattia parassitaria che colpisce prevalentemente il cane, per il quale esiste però una apposita profilassi vaccinale, e talvolta anche l’uomo. La causa del contagio umano è la puntura dell’insetto a sua volta infettato dal parassita. A rischio sono soprattutto i bambini piccoli o le persone più deboli.
L’altro virus trasmesso dai pappataci è il Toscana virus, responsabile di meningiti e meningo-encefaliti in soggetti particolarmente fragili.

Processionaria

La processionaria appartiene al genere Thaumatopaea di cui in Italia sono diffusi due tipi, pityocampa che colonizza il pino, e processionea che colonizza la quercia.
Negli ultimi anni la processionaria del pino si è diffusa enormemente in Italia a causa dell’innalzamento delle temperature. Gli esemplari giovani sono larve di 3/4 cm ricoperte da peli urticanti che si staccano e vengono trasportati dal vento. In età adulta l’individuo si trasforma in una sorta di falena che è invece innocua.
I danni ambientali provocati dalla processionaria sono l’indebolimento dell’albero che li ospita perché gli individui giovani si cibano delle foglie, ma questo lepidottero è pericoloso soprattutto per l’uomo e per gli animali. I suoi peli urticanti sono capaci di aderire a pelle e mucose innescando delle reazioni cutanee come l’eritema papuloso che provoca rossore e prurito. Se i peli vengono a contatto con le mucose provocano infiammazioni, mentre se vengono a contatto con gli occhi scatenano congiuntiviti anche molto gravi. Se ingeriti possono provocare vomito e dolori addominali, se inalati portano starnuti, mal di gola, irritazione delle vie aeree fino al broncospasmo e a shock anafilattico nei soggetti predisposti.
Più gravi ancora sono gli effetti sugli animali, in particolare per i cani che facilmente possono entrare in contatto con questi insetti quando si trovano all’ aperto. L’ ingestione dei peli può provocare il rigonfiamento della lingua e il soffocamento.

Come difendersi dagli insetti pericolosi e prevenire le infestazioni?

Esistono diversi trattamenti di disinfestazione per i vari insetti che tengono conto anche della gravità dell’infestazione.
Per eliminare calabroni la cosa migliore sarebbe segnalare i nidi, qualora molto numerosi o di grandi dimensioni, alle autorità competenti come vigili del fuoco e assessorati. Esistono poi numerose tipologie di trappole, adesive, meccaniche, ad annegamento, farmacologiche.

Per la processionaria, vista la sua pericolosità, dopo aver segnalato alle autorità la presenza dell’infestazione, si procede con la distruzione dei nidi, con l’uso di insetticidi biologici, e con l’uso di trappole feromoniche o meccaniche. Gli operatori dovranno essere sempre provvisti di abbigliamento protettivo per evitare i peli urticanti.

È però la lotta contro le zanzare che rappresenta la maggiore attività di controllo sugli insetti di interesse sanitario. Per la semplice protezione in casa è bene installare delle zanzariere a porte e finestre, eliminare l’acqua stagnante da sottovasi e grondaie e utilizzare prodotti specifici anti-zanzare, valutandone sempre il rapporto rischi/benefici. Per una lotta alle zanzare su larga scala invece, la disinfestazione deve partire in primavera con interventi per eliminare le larve in tutti i luoghi con ristagno d’acqua e nei mesi successivi per eliminare gli esemplari adulti, e deve essere effettuata da aziende specializzate.
Il consiglio per liberarsi da questi insetti pericolosi in presenza di serie infestazioni è sempre quello di non affidarsi al fai da te, che può rivelarsi spesso e volentieri inutile e persino accrescere i rischi.

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