Salute e benessere

Habitat biologico e abitudini dei pappataci

Habitat biologico e abitudini dei pappataci

Cosa provocano le punture dei pappataci?

Sapere cosa sono i pappataci consente di prevenire le loro punture, che in alcuni casi possono rivelarsi estremamente pericolose.

Conosciuti anche con il nome di “flebotomi”, questi insetti sono animali alati appartenenti al gruppo degli ectoparassiti, e capaci di trasmettere numerose malattie infettive, a uomini e a animali.

Il quadro morboso più pericoloso è la leishmaniosi.

Il nome “flebotomo” deriva da una parola greca che significa letteralmente “tagliare le vene”, a conferma del meccanismo d’azione dei pappataci.

La loro denominazione comune, “pappataci”, deriva dall’unione di due vocaboli, che sono “mangia” (“pappa”) e “silenziosamente” (“taci”), dato che la loro puntura non è accompagnata da nessun suono.

Proprio per questo motivo è molto difficile percepire il loro arrivo, a differenza di quanto accade ad esempio per vespe, api e zanzare.

Le foto dei pappataci evidenziano una morfologia molto simile a quella delle zanzare, analogamente alle quali il comportamento delle femmine è di tipo ematofago.

Le punture dei pappataci consentono quindi agli esemplari adulti (che raggiungono al massimo una dimensione di 3 millimetri), di succhiare il sangue per nutrirsi.

Questi insetti non sono in grado di volare controvento e si muovono prevalentemente di notte, quando il clima è caldo e umido: proprio per questo sono particolarmente diffusi nelle zone costiere e negli ambienti salmastri.

In Italia, i pappataci sono presenti anche nelle zone collinari e in aree verdi con depositi di acqua stagnante.

Come si presenta una puntura di pappataci?

Le immagini di punture di pappataci mostrano lesioni maculo-papulose, di colore rosso intenso, dolenti e pruriginose.

Questi disturbi sono causati da esemplari femminili che pungono esseri umani o animali, preferibilmente nella parte inferiore del corpo come gambe, caviglie e piedi.

La forma eritematosa che ne deriva dipende dalla saliva degli insetti, che viene iniettata nel momento del pizzico.

È proprio questa saliva a causare la reazione allergica responsabile delle manifestazioni dermatologiche del paziente.

I sintomi delle punture di pappataci sono differenti a seconda della reattività individuale del soggetto e possono limitarsi a semplici manifestazioni cutanee oppure provocare episodi febbrili, encefaliti e coinvolgimento del sistema nervoso centrale.

Il maggiore pericolo legato a questi insetti è la trasmissione di malattie infettive, che vengono inoculate nel momento in cui il pungiglione penetra nella pelle dell’ospite.

Il più grave tra questi disturbi è la leishmaniosi, provocata da protozoi appartenenti al genere “Leishmania”, che entrano nel corpo dei pappataci quando questi pungono un animale ammalato e che possono essere trasferiti su animali sani oppure sugli esseri umani.

Una volta entrate in circolo, le leishmanie possono rimanere localizzate a livello della pelle oppure arrivare ai visceri e, nei casi più gravi, al sistema nervoso centrale.

Cosa fare per non farsi pungere dai pappataci?

Il primo accorgimento per non farsi pungere da questi insetti è osservare attentamente le immagini dei pappataci, per riconoscerli e identificare le zone in cui vivono.

Tenendo conto delle loro abitudini notturne, sarebbe buona regola arieggiare e illuminare le stanze, soprattutto in estate, che è la stagione in cui le femmine si riproducono.

Esse infatti prediligono ambienti caldi, umidi e privi di illuminazione, per cui l’aria fresca e la luce possono fungere da deterrente.

Può essere utile inoltre installare zanzariere con trama molto fitta, perché gli insetti sono molto più piccoli delle zanzare e possono quindi attraversare le zanzariere tradizionali.

In commercio sono disponibili appositi repellenti, sotto forma di salviette, spray, stick e gel, che possono essere applicati sulla pelle a scopo protettivo.

Se si rimane in giardino dopo il tramonto, è necessario utilizzare sempre questi prodotti.

I pappataci prediligono ristagni di acqua, mucchi di sfalci e residui vegetali depositati sul terreno, per cui, mantenendo pulite le zone verdi, si limita moltissimo la probabilità di diffusione di questi insetti.

I piretroidi sono insetticidi naturali, che si sono rivelati estremamente efficaci nella lotta contro i pappataci, poiché agiscono bloccando in maniera irreversibile il loro apparato respiratorio.

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