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Riscaldamento a biocombustibili: cos’è e quali sono i vantaggi

Riscaldamento a biocombustibili: cos’è e quali sono i vantaggi

La sempre più evidente necessità di ricerca di soluzioni alternative al consumo di combustibili fossili porta spesso ad una riflessione attenta sullo sfruttamento delle fonti pulite e rinnovabili. Oggi più che mai si sente il bisogno di andare alla ricerca di nuove soluzioni utili per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili e pulite. È importante capire come utilizziamo l’energia, partendo da semplici azioni quotidiane, come ad esempio quelle che compiamo all’interno della nostra abitazione.

Normativa sulle certificazioni energetiche

Oggi ci sono in vigore più norme relative all’installazione di un impianto di riscaldamento domestico. Tra queste leggi troviamo le seguenti:

  • Legge 192/2005, che attua la direttiva CEE 241 in cui si rende necessaria la presentazione di una certificazione energetica dell’edificio;
  • Legge 311/2006, che indica la necessità di una certificazione energetica anche per gli edifici preesistenti;
  • Legge 133/2008 , che elimina l’obbligo della certificazione; al contrario, l’installazione di pannelli fotovoltaici o solari è considerata manutenzione ordinaria non soggetta a DIA (dichiarazione di inizio lavori).

In base al decreto 311/2006 è necessario utilizzare isolanti prodotti al 90% dal petrolio. La soluzione migliore potrebbe essere l’ high-tech, che usa l’energia solare in maniera passiva. È consigliato l’impiego di materiali naturali come il legno oppure i blocchi di argilla, ma è necessario anche considerare altri aspetti, tra cui il posizionamento della casa così da ottimizzare lo sfruttamento dell’energia e la luce solare, riducendo di fatto i consumi di energia elettrica.

La soluzione all’avanguardia nasce dall’innovazione della tradizione che permette a ogni edificio abitativo di diventare autonomo, producendo più quantità di  energia rispetto a quella che riesce a consumarne o sviluppare potenzialità di sfruttamento di un solo processo energetico. Il pellet e la legna da ardere sono considerati di fatto i biocombustibili per eccellenza. Sono presenti sul mercato da alcuni anni e si trovano ad oggi tra i tradizionali metodi innovativi per favorire una buona resa termica, oltre che per conservare le proprietà intrinseche al materiale legnoso.

Legna, pellet e riscaldamento a infrarossi

Il pellet è prodotto dagli scarti della lavorazione del legno, dalla segatura e trucioli, senza aggiungere delle sostanze chimiche oppure degli additivi tra cui i leganti. Rispetto al legno, il pellet spesso ha un costo minore e garantisce anche una maggiore resa termica. La legna costituisce una fonte rinnovabile ed ecologica nella combustione ed è disponibile in più tipologie. Alcune di queste tipologia di legna si prestano maggiormente ad essere usate per essere destinate a stufe e camini.

Inoltre, oggigiorno sul mercato è presente anche il mais, un combustibile ecosostenibile, ma non accettato da tutti. Questo si deve essenzialmente al fatto che si tratta di un prodotto alimentare, da molti ritenuto da adibire esclusivamente a scopi alimentari. Tieni conto che tutti i biocombustibili vengono totalmente sfruttati anche in seguito alla combustione, e, una volta divenuti cenere o residui, possono essere impiegati come concime per le piante.

I biocombustibili alimentano gli impianti di riscaldamento delle nostre abitazioni. Alcuni di questi biocombustibili funzionano senza canna fumaria, mentre altri sono centralizzati o integrati con altri sistemi di riscaldamento. Infatti, il caminetto tradizionale e la stufa sono ancora oggi tra le soluzioni più richieste, dato che adattano la scelta del combustibile al pellet oppure alla legna.

Tra le tecnologie più recenti che possono fare uso di biocombustibili troviamo il riscaldamento a infrarossi, che genera il calore grazie all’elettricità, riscaldando persone e oggetti senza generare delle dispersioni termiche nell’aria. In alternativa, è possibile anche fare uso del bioetanolo, che viene alimentato con un combustibile prodotto dalla fermentazione delle biomasse, tra cui ad esempio cereali oppure amidacei.

Come scegliere il miglior riscaldamento

Ogni impianto di riscaldamento per la nostra casa necessita di uno studio e di una progettazione adeguata affinché venga raggiunto un certo livello ottimale del funzionamento del prodotto acquistato. Il biocombustibile che scegli di usare deve garantire un’ottima sicurezza e deve incentivare lo sfruttamento delle fonti rinnovabili. Per fare questo è necessario che ognuno di noi conosca bene il funzionamento dei prodotti e di tutti i combustibili, oltre che i loro vantaggi e svantaggi, così da poter valutare la migliore soluzione ideale per le proprie esigenze di riscaldamento e per riuscire nel’intento di limitare la crisi energetica.

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